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Ci sono dei simboli legati alla nostra infanzia che non ci abbandonano mai. Soprattutto poi se questi sono anche approvati e diffusi dall’intera società. Un esempio sono le monete di cioccolato. Forse oggi passano un po’ inosservate ma sono sempre state presenti in almeno qualche calza della Befana.

Le monete di cioccolato hanno certamente regalato qualche sorriso a più di un bambino. Ma è bene sapere che dietro a questa usanza, che forse non è tra le preferite, si nasconde una storia che potrebbe avere più lei dello spirito del Natale di molte altre tradizioni.

Tutto sembra derivare dalla leggenda riferita a San Nicola, il santo la cui ricorrenza avviene il giorno della sua morte, il 6 dicembre. Si narrava di un Vescovo che amava fare doni specialmente ai bambini e molto spesso, senza farsi riconoscere, regalava sacchetti di monete alle famiglie più in difficoltà.

Da questo non è difficile immaginare perché da questa figura si è poi passati a quella di Babbo Natale, ma un fatto tra gli altri è quello diventato più famoso. Si racconta infatti di un caso in cui San Nicola avrebbe donato a una famiglia 3 sacchi di monete d’oro perché le loro figlie potessero avere doti e quindi sposarsi.

Una storia di quelle che scalda il cuore e dalla quale le industrie dolciarie hanno preso spunto. In tutta Europa si diffuse l’usanza dei soldi in cioccolato realizzati per la prima volta in modo rudimentale nell’Inghilterra Vittoriana. Si dovrà arrivare ai primi anni del ‘900 per vedere i primi soldi di cioccolato come li conosciamo noi.

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi