Il consumo per una settimana di polvere di cacao e di cioccolato amaro, riduce il danno indotto dallo stress ossidativo a carico dei lipidi plasmatici.
Lo sostiene uno studio di cui sono coautori Manuel Barrios, Luis C. Orozco e Elena E. Stashenko; pubblicato nel numero di agosto della rivista scientifica Clinical Nutrition ESPEN.
Assunto per un breve periodo, in quantità significative, il consumo regolare di cacao/cioccolato amaro riduce la perossidazione lipidica indotta, in tempi successivi, si legge nell’abstract dello studio.
Polvere di cacao. Il campione studiato
Gli effetti del pre-condizionamento positivo sono stati rilevati nel plasma di giovani uomini sani che hanno consumato, per sette giorni, una bevanda a base di polvere di cacao (30 g). Oppure di cioccolato amaro al 65% (50 g) sciolti in 300 ml di acqua, in due assunzioni da 150 ml l’una;
come confronto sono stati valutati altri giovani uomini sani, che hanno invece consumato nello stesso periodo una bevanda placebo.
Sui campioni di plasma prelevati al termine dello studio sono stati esaminati gli effetti dell’ossidazione indotta con metodi ad hoc
Proprio confrontando il grado di perossidazione lipidica, i ricercatori hanno rilevato che il danno determinato ex vivo era significativamente ridotto.
Almeno nei campioni relativi al gruppo dei consumatori di cacao e cioccolato amaro; rispetto ai campioni dei soggetti che avevano assunto placebo.
Il tempo di comparsa delle alterazioni descritte, per contro, aumentava significativamente nel primo gruppo. Documentando la maggiore “resistenza” dei lipidi plasmatici all’ossidazione.
Merito dei flavanoli
Gli effetti favorevoli riscontrati in questo studio derivano dal consumo regolare di un alimento diffuso e molto gradito. Confermano così i risultati ottenuti in altre ricerche, con ogni probabilità sostenuti dall’apporto regolare di composti fenolici (flavanoli) di cui il cacao è ricco.
Inoltre, forniscono un razionale agli studi, ormai numerosi, che hanno rilevato un effetto protettivo dei consumi di cioccolato sul rischio cardiovascolare.