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Cioccolato come anti stress, a patto che sia rigorosamente fondente. Parola dei ricercatori della Comenius University di Bratislava, che in uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition hanno sperimentato l’effetto di una singola somministrazione di cioccolato fondente o al latte su un gruppo di donne sane; sia a riposo che durante un episodio di stress.

Il cacao amaro è ricco di flavonoidi. E in particolare di epicatechina, dotata di un marcato effetto antiossidante e di un’azione vasodilatante, con riduzione delle resistenze vascolari periferiche. La concentrazione di epicatechina è tanto più alta quanto maggiore è il contenuto di cacao nel prodotto finito. Il cioccolato fondente, quindi, ne è più ricco del cioccolato al latte.

 

La letteratura scientifica ha dimostrato che l’assunzione costante (da 1 a 18 settimane) di cacao amaro e prodotti che lo contengono, sia che cibi che bevande, è in grado di ridurre la pressione nei soggetti ipertesi o pre-ipertesi, e anche in quelli obesi (in particolare anziani). Altre ricerche hanno poi evidenziato come 70 grammi di cioccolato fondente possono migliorare la dilatazione dei vasi sanguigni nei fumatori privi di patologie evidenti. Se il contenuto di cacao è alto (quindi almeno del 75%), gli stessi risultati si possono ottenere anche con soli 40 grammi di cioccolato.

Lo studio condotto a Bratislava, invece, ha indagato l’effetto del cacao amaro su pressione e battito cardiaco in caso di stress (lo svolgimento di un test matematico) su un gruppo di donne sane e non fumatrici. Gli esperti hanno confrontato gli effetti di una porzione di cioccolato al latte (30% di cacao) e fondente (85% di cacao) in tre situazioni: a riposo, durante lo stress mentale e due ore dopo il consumo dei due tipi di cioccolato.

 

Durante lo svolgimento del test matematico tutti i parametri valutati (pressione e soprattutto frequenza cardiaca) sono aumentati in entrambi i gruppi di trattamento (al latte o amaro). Tuttavia l’aumento è stato significativamente ridotto (del 10/20%) nelle giovani che avevano mangiato cioccolato fondente.

Questa ricerca contribuisce a confermare che un consumo calibrato di cioccolato ad alto tenore di cacao, probabilmente grazie all’apporto di flavonoidi, può contribuire a tenere sotto controllo l’eccessiva reattività di alcuni parametri, causati dagli stimoli stressori tipici della vita quotidiana.

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi