Il fallimento delle politiche basate sulla repressione utilizzate per la guerra alla droga ha portato gli USA a cambiare strategia ed aprire alla legalizzazione delle droghe leggere. Nel 2016 diversi Stati hanno indetto referendum per legalizzare l’uso medico e ricreativo delle droghe.
California, Nevada, Maine e Massachusetts sono stati i primi a legalizzare per uso ricreativo, mentre Florida, Arkansas, Montana e North Dakota hanno approvato per finalità mediche. Subito dopo si sono aggiunti Colorado, Stato di Washington, Oregon, Alaska e Washington D.C.
Ad oggi sono 20 gli Stati che hanno legalizzato, con un grosso aumento degli introiti dovuti alla tassazione, soldi reinvestiti nelle politiche sociali. L’obiettivo dichiarato è stato, fin dal primo momento, quello di mettere fine al narcotraffico sottraendo profitti alla malavita. Una forma di tutela anche per i consumatori, che possono essere sicuri sulla qualità del prodotto, in particolare che non contenga altre sostanze sintetiche, generalmente usate per aumentare gli effetti psicotropi.
Oltre alla cannabis e ai suoi derivati, alcuni stati hanno legalizzato anche l’uso di funghi allucinogeni, motivata da studi medici che ne hanno dimostrato l’efficacia delle sostanze sulla depressione e nei disturbi post traumatici da stress.
I prodotti alimentari derivati dalle sostanze stupefacenti
Le sostanze legalizzate spesso vengono impiegate come ingredienti per la creazione di prodotti alimentari in particolare nell’industria dolciaria come biscotti, torte e cioccolato. Proprio delle tavolette di cioccolato a base di funghi allucinogeni hanno scatenato la polemica negli Stati Uniti.
Il problema non sembra essere il prodotto in sé, essendo la sostanza ormai legalizzata. Inoltre, l’usanza di preparare alimenti con ingredienti che hanno effetti allucinogeni è antichissima. Ad essere sotto accusa è la modalità di pubblicizzazione dei prodotti che sembra attrarre soprattutto i bambini.
La cioccolata allucinogena e i bambini
Il primo allarme è arrivato nel 2022 in Florida, quando un bambino di sei anni è stato ricoverato d’urgenza al pronto soccorso dopo aver consumato un’intera tavoletta di cioccolato con funghi allucinogeni. Il minore presentava sonnolenza e letargia, sintomi dovuti al principio attivo della psilocibina. Ogni tavoletta contiene ben 4 grammi di funghi, una quantità che su un bambino può avere degli effetti molto forti.
In seguito si sono registrati altri casi, con bambini ricoverati con gli stessi tempi. A questo punto si è aperta una polemica, sotto accusa sono finite le strategie di marketing di un’azienda in particolare che, oltre al cioccolato, produce altri prodotti dolciari con ingredienti allucinogeni come le caramelle gommose alla frutta. A quanto pare i bambini sarebbero particolarmente attratti dalle pubblicità che l’azienda mette in onda, in particolare sui social network. Altri invece assolvono l’azienda da ogni responsabilità e sostengono che la colpa sia imputabile solamente ai genitori, poiché quasi tutti gli incidenti registrati dipenderebbero da una loro disattenzione.