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Gli anni difficili sembravano essere ormai solo un ricordo per lo stabilimento produttivo Nestlé Perugina di San Sisto in Umbria. Invece, nelle ultime settimane si sono susseguiti incontri tra i rappresentanti di Fai Cisl e Flai Cgil Umbria e della Rsu di Barry Callebaut per confrontarsi sul futuro dell’impianto di torrefazione del cacao.

Barry Callebaut, infatti, che nel 2007 aveva acquisito da Nestlé il ramo d’azienda del cioccolato con l’intenzione di rivitalizzare la produzione, vorrebbe dismetterlo. A monte, ci sarebbe la necessità di investire un’importante cifra – circa 1,5 milioni di euro – per lavori di manutenzione necessari al funzionamento dell’impianto.
La direzione europea di Barry Callebaut avrebbe perciò deciso la dismissione della torrefazione di Perugia, motivandola con l’esigenza di separare la torrefazione dalla trasformazione per motivi legati alla sicurezza alimentare.
Si teme, quindi, per il futuro degli addetti, una decina di persone che Barry Callebaut avrebbe intenzione di ricollocare all’interno, mentre è in bilico la situazione degli stagionali e dei somministrati, sui quali la proprietà non si è espressa.

Le forze sindacali ritengono che il sito vada rinforzato e non smantellato, rappresentando un fiore all’occhiello, soprattutto perché garantisce la filiera corta dall’arrivo del cacao alla sua lavorazione in una terra che è una vera cioccolato nella produzione del cioccolato.

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi