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Il Biochar potrebbe essere una risposta molto concreta alla crisi climatica. Questa strana polvere scura è il risultato del riscaldamento ad altissime temperature (600 gradi) dei gusci delle fave di cacao.

L’aspetto incredibilmente interessante e utile del processo che crea questa sostanza è che blocca i gas serra e il prodotto finale può essere utilizzato come fertilizzante o come ingrediente nella produzione di calcestruzzo.

Una tonnellata di biochar, o biocarbone, può immagazzinare “l’equivalente di 2,5-3 tonnellate di CO2”, ha detto David Houben, uno scienziato ambientale presso l’UniLaSalle institute.

Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite, il biochar potrebbe potenzialmente essere utilizzato per catturare 2,6 miliardi di tonnellate di CO2 delle 40 attualmente prodotte dall’umanità ogni anno.

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi