Forse non tutti lo sanno, ma il cioccolato o meglio il cacao nasce amaro e salato. Quello che consumavano i Maya era tutt’altro che dolce e risultava poco appetibile ai palati europei.
Come ci illumina Girolamo Benzoni in un passo dell’Historia del mondo nuovo (1565), i Maya erano soliti bere il cioccolato con acqua e peperoncino.
La scoperta del “cioccolato dolce” si deve alle suore messicane di Oaxaca che al cacao aggiunsero lo zucchero di canna. Da qui l’arrivo in Spagna e in tutta Europa compresa l’Italia.
Ma che fine ha fatto il cioccolato salato? Scopriamolo insieme.
Come suggerisce Ernst Knam, l’unico “re del cioccolato”, è importante esplorare nuovi orizzonti del piacere culinario facendo un uso più ardito del cioccolato nelle ricette salate.
Noi italiani ovviamente non siamo da meno e abbiamo pensato da nord a sud di utilizzare il cacao amaro per realizzare ricette salate, fra questi troviamo la Sicilia che con il cacao amaro
condisce la caponata di melanzane, in Emilia Romagna si impastano le tagliatelle e gli gnocchi, in Toscana si cucina il “cinghiale in dolceforte”, a Roma “la coda alla vaccinara”, in Calabria “le melanzane al cioccolato”, a Napoli il sanguinaccio e in Friuli i “cjalson” (ravioli ripieni di uva passa, cioccolato amaro, spinaci, ricotta, erba cipollina, grappa e marmellata).
Vi abbiamo convinto a provare il cioccolato salato? Ancora no? Ecco allora perché provarlo!
Il primo motivo è senza dubbio la possibilità di apprezzarlo in tantissime ricette salate, dai primi piatti ai secondi, da Nord a Sud, in un tripudio di sapori nuovi tutti da scoprire.
Il secondo motivo è che, a differenza di quello dolce, ha meno calorie ed è più “salutare”. I benefici quindi sono maggiori perché si cede al piacere del cioccolato senza doversi sentire in colpa per la dieta e la silhouette.
Il terzo motivo è la voglia di stupire gli ospiti. Nelle festività natalizie potete cimentarvi nella preparazione dei cioccolatini al sale come antipasto sfizioso.
Vi basteranno pochi semplici ingredienti: cioccolato fondente, sale grosso, pepe rosa, scorza di limone e olio extravergine d’oliva. Ernst Knam propone di osare aggiungendo tra gli ingredienti anche parmigiano reggiano di vacche rosse e aglio nero o più semplicemente rosmarino e zenzero fresco.