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L’intuizione dei ricercatori è stata quella di unire alcuni alimenti noti per le loro proprietà antiossidanti; creando due combinazioni di cioccolato fondente. Con il 10% di olio extravergine toscano e con il 2,5% di una mela di varietà antica, la Panaia del Casentino.

Da qui è poi partita la sperimentazione clinica. Il cioccolato è stato testato su 26 volontari (14 uomini e 12 donne) che avevano almeno tre fattori di rischio cardiovascolare. Come fumo, ipertensione, dislipidemia o presenza in famiglia di malattie cardiovascolari.

È emerso che il cioccolato fondente all’olio extravergine d’oliva aveva determinato un calo della pressione arteriosa. Nonché un aumento del colesterolo ”buono” senza provocare aumento di peso o problemi di glicemia.

”È noto che il consumo di cacao riduce significativamente l’impatto di alcune patologie cardiovascolari”. Ha infatti spiegato Rossella Di Stefano, una delle ricercatrici che hanno partecipato al progetto.

”L’idea di arricchire il cioccolato con olio extra vergine d’oliva – ha aggiunto – è partita dal progetto ”Toscolata”. Finanziato dalla Regione Toscana e al quale abbiamo partecipato insieme all’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Cnr-Invalsa. E all’Università di Siena, all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa”.

”E’ stata una grande soddisfazione – ha concluso così Rossella Di Stefano. – poter esporre questi risultati a Esc 2017. Uno dei più importanti appuntamenti per la nostra comunità scientifica a cui hanno partecipato più di 31mila delegati provenienti da 153 paesi dei 5 continenti.”

Lo studio clinico è stato realizzato da una équipe di ricercatori. Composta da Rossella Di Stefano della sezione di Cardioangiologia universitaria. Diretta poi dal professor Vitoantonio Di Bello, da Francesca Felice ed Ester Belardinelli. Ma anche del laboratorio di ricerca Cardiovascolare del dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e Dell’Area Critica; da Valentina Domenici e Mario Cifelli del Laboratorio di Nmr del dipartimento di Chimica e Chimica industriale.

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi